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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Un altro Natale

È la notte del 24 dicembre, la notte di Natale. Ci guardiamo intorno, la ragione ci spinge a credere che tutto sia come ieri, come domani. Natale non è, dopotutto, qualcosa che si vede con gli occhi o si tocca con le mani.

La tentazione di vivere il Natale in apnea, sperando che passi al più presto, è spesso forte e attraente. Persone nervose cercano gli ultimi regali, serpenti di automobili riempiono le strade e ci rallentano. Perché Natale?

Credo che ognuno di noi lo capisca a modo suo, e probabilmente non è possibile spiegarlo con le parole. Natale è quel momento in cui guardi una persona che ami e ti senti grato di averla accanto. È quel momento in cui pensi a tutte le difficoltà e senti che ce la farai. Natale è il 25 dicembre, ma in fondo siamo noi: basta che lo vogliamo.

Buon Natale a tutti!

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