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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Cose che gli studenti di oggi fanno

...e che voi non avreste mai osato fare ai vostri tempi.

1. Mandare email anonime (lo so che ai vostri tempi le email non usavano...) chiedendo con fermezza di cambiare la data del prossimo appello perché finalmente lo specialista ha fissato l'appuntamento per una visita medica.
2. Dopo aver scoperto di aver fallito per la ...esima volta l'esame, mandare una email in cui si fa presente che "ho studiato tutto bene e poi lavoro, quindi mi deve spiegare perché non ho superato l'esame".
3. Presentarsi a ricevimento perché "so che il suo è un esame del primo anno, ma vorrei laurearmi a giugno/luglio/ottobre e quindi dovrebbe anticipare il prossimo appello affinché io riesca a superarlo prima della consegna del libretto". Pazienza se hai avuto ventiquattro possibilità di passare matematica nei tre anni scorsi, sono tutti gli altri che devono adattarsi e concederti la venticinquesima prova.
4. Consegnare un elaborato quasi in bianco, e poi sventolarti davanti la brutta copia dicendo che lì c'erano tutti gli esercizi risolti correttamente.
5. "Che cosa sarebbe questa $L$?" "È una funzione..." "Non so, io sono abituato a chiamarle $f$, che cosa devo fare?"
6. Davanti ad uno studio di funzione, sudare una funzione completamente diversa e poi pretendere che l'esercizio sia considerato corretto.

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