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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

È Natale ancor

Natale è un giorno complicato, c’è poco da fare. Quando eravamo bambini, aspettavamo con trepidazione l’arrivo di Gesù Bambino, carico di doni. In quarta elementare un compagno di classe più smaliziato ci ha detto che no, i regali di Natale li mettono sotto l’albero i genitori.
Alcuni di noi cercavano di vedere Babbo Natale mentre scendeva faticosamente per il camino, tutto vestito di rosso. Ma poi abbiamo scoperto che il Babbo Natale grasso, vestito di rosso con le bordature di pelliccia bianca è una trovata pubblicitaria di una nota multinazionale delle bibite gassate: quella della ricetta talmente segreta che potremmo tranquillamente aver bevuto polvere da sparo e urina di cammello dal lontano 19…

Per molti il Natale è una meravigliosa festa religiosa, come effettivamente dovrebbe essere. Certo però che va bene il Natale, ma la Pasqua dovrebbe essere ancora più importante per un credente, giusto? Invece la Pasqua è la festa della scampagnata nei prati…

Ci fanno sognare il bianco Natale, e quando arriva sono dolori: i Comuni non hanno soldi per gli spazzaneve, e il 27 dicembre dobbiamo spaccarci la schiena con la pala per uscire di casa.

Ma Natale è anche la festa degli spettri. Ognuno di noi conserva il ricordo dei giorni di Natale con parenti e amici che, come dicono gli alpini, “sono andati avanti”. Sono spettri che ci vogliono bene, ma pur sempre spettri. Ogni Natale è, per qualcuno, il primo Natale senza una persona cara; penso a mia zia, che dopo cinquant’anni di matrimonio oggi è sola.

Mentre passseggiamo per le vie della nostra città scambiamo saluti, auguri e buoni propositi che mai vorremmo vedere tramutati in realtà. Quel vicino di casa che gira con il macchinone ma non paga le rate del condominio avremmo preferito non incontrarlo. Eppure “Buone feste a tutta la sua famiglia!”

Natale, come dicevo, è un giorno complicato. Per me il Natale del 2014 è il primo Natale senza cuore. Già, proprio così. Perché da alcuni mesi ho regalato il mio cuore a F.
F. è quella persona speciale che arriva quando non ci credi più; quella persona che ti dà il sorriso nella tristezza e le lacrime di gioia. Quella persona che ti convince che il future sarà migliore del passato, e se non è un miracolo questo…
Quindi buon Natale alla mia F., il primo di tanti giorni di Natale!


E buon Natale anche a tutti voi: ai vivi e ai fantasmi, agli spazzaneve e a quelli che la neve se la spalano da soli. Buon Natale alle bibite gassate e alle acque oligominerali che sgorgano a 1756 metri di quota. Buon Natale ai poveri che non diventeranno meno poveri in questo giorno, e ai ricchi che non divideranno le ricchezze con i poveri. Buon Natale ai gatti che dormono sotto l’albero e ai pennuti che anche per stavolta hanno salvato la pelle e non sono finite sulle nostre tavole con contorno di patate arrosto. Buon Natale a tutti!


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