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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Maigret e il caso Simenon


Maurizio Testa è un giornalista di lunga carriera, ma anche un appassionato cultore dell'opera di Georges Simenon. Dal 2010 cura il sito internet Simenon-Simenon, con aggiornamenti quasi quotidiani sul grande scrittore belga.

Maigret e il caso Simenon è stato scritto esattamente vent'anni fa, e da poco è disponibile anche in formato elettronico. Quando l'ho saputo, mi sono finalmente deciso ad approfittare dell'opportunità  di leggere questo racconto lungo di cui avevo sentito parlare. Il fatto è che le operazioni di "resurrezione" dei personaggi famosi non mi convincono, perché avverto quasi un senso di tradimento per gli ideatori che non ci sono più.
Questo però non è un romanzo scritto per approfittare della fama del commissario Maigret: è piuttosto una (superficiale) biografia di Simenon raccontata attraverso un'immaginaria indagine che Maigret deve svolgere proprio su suo... padre. Il giudice Comelieu, e sopra di lui addirittura un funzionario vicino alla presidenza della Repubblica, convoca nel suo ufficio il commissario del Quais des Orfèvres e gli comunica che dovrà raccogliere tutte le informazioni possibili sulla vita del defunto Georges Simenon. Impossibile fornire dettagli sulle motivazioni: esegua gli ordini!

Maigret, che in questa fiction è un essere umano in carne ed ossa il cui nome è stato usato in decine di romanzi polizieschi che pure non ha mai letto, inizia a ricostruire le tappe fondamentali dell'esistenza dello scrittore, ben noto per la sua irrequietezza e per i continui spostamenti di domicilio da una parte all'altra del mondo. Il lettore scopre così alcuni elementi biografici passati alla storia, come le leggendarie diecimila donne amate (si fa per dire, forse sarebbe più opportuno scrivere possedute) e i sospetti di bigamia ai tempi della permanenza negli Stati Uniti.

Sia chiaro, nulla di nuovo per chi apprezza Simenon; e neppure una biografia completa. D'altronde Testa non aspirava a questo mentre scriveva il suo libro. Dubito anche che un neofita possa sentirsi incoraggiato ad approfondire grazie a questo testo, alquanto superficiale. Il cosiddetto colpo di scena conclusivo tira in ballo l'evento più funesto in tutta la lunga vita di Simenon, cioè il suicidio della figlia Marie-Jo e di un sospetto incesto raccolto nel diario della ragazza.
Ecco, la storia del rapporto fra Simenon e Marie-Jo è complessa e magnifica, pur avendo un'ombra di malattia. Estrarne un istante non rende forse giustizia alla realtà.

Riassumendo, Maigret e il caso Simenon potrebbe piacere più a quanti già amano e conoscono lo scrittore belga, e costituisce un piacevole divertissement letterario per trascorrere qualche ora piacevole.

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