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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Agenda delle vacanze

Stamattina mi sono alzato con il proposito di stilare una lista delle cose-da-fare durante queste vacanze natalizie.
  1. Lavorare a due progetti (uno quasi terminato, l'altro a metà dell'opera) di ricerca;
  2. vedere un certo numero di film che ho lasciato indietro nei mesi scorsi;
  3. leggere un certo numero di libri che ho acquistato e non ho ancora letto causa mancanza di tempo;
  4. leggere finalmente questa raccolta di fumetti


  5. Preparare le ultime lezioni di matematica per biotecnologi (a proposito: come si spiega che credevo di avere ancora tante ore e invece ne ho solo sei? Colpa dei Maya?);
  6. Recuperare qualche episodio perduto delle mie serie preferite.

Mi sembra evidente che non riuscirò mai a completare questa lista, ma ci proverò. Nota bene per i miei collaboratori: la priorità è la ricerca, ovviamente.


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