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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Recensione: Niceville

Ho appena chiuso il volume Niceville, dello scrittore nordamericano Carsten Stroud.

 

Confesso che la lettura è stata impegnativa, 414 pagine non sono mai una passeggiata. L'ho comprato senza sapere bene perché, forse ne avevo letto un'anticipazione in uno dei cataloghi gratuiti che le case editrici spediscono a casa. Ecco il riassunto della trama offerto dall'editore:

Benvenuti a Niceville, una piccola cittadina del Sud degli Stati Uniti, circondata dal verde delle colline, popolata di alberi e di antiche ville coloniali... E abitata dal male. Nelle sue strade deserte, illuminate dalla luce seppiata del pomeriggio che inonda prati perfettamente curati, da anni ormai troppa gente sparisce nel nulla. Come Rainey Teague, di appena dieci anni, che la madre aspetta invano di veder spuntare lungo il vialetto di casa, strascicando i piedi come ogni giorno dopo la scuola. Quando scatta l’allarme della sua scomparsa, la polizia si mobilita in massa, anche se non c’è nessun indizio da seguire. O quasi. Perché a Niceville ogni famiglia nasconde un segreto. La scomparsa di Rainey è soltanto il primo anello di una catena di avvenimenti che nel giro di sole trentasei ore travolgeranno la vita di molte persone. Soprattutto quella di Nick Kavanaugh, un poliziotto con un lato oscuro, e di sua moglie Kate, appartenente a una delle più antiche famiglie di Niceville. Una realtà agghiacciante sta per riemergere, e nessuno può far nulla per impedirlo. Perché a Niceville niente rimane sepolto per sempre.

Ebbene, è opportuno sottolineare che raramente un riassunto è fuorviante come questo. Il libro è una sorta di thriller metafisico, in cui la Georgia offre il meglio del suo campionario di ex militari corrotti, spietati assassini, poliziotti e agenti federali dal grilletto facile. Accanto ad una storia di ordinaria criminalità (una rapina in banca in cui sparisce, oltre ad un mucchio di dollari, anche un prototipo segreto che fa gola ad una società cinese di spionaggio industriale) c'è il mistero delle sparizioni misteriose di alcuni abitanti di Niceville. L'autore non tiene particolarmente al colpo di scena, e avvicina immediatamente il lettore al lato paranormale del romanzo: queste persone vedono immagini ammalianti nei vetri e negli specchi. Sono fantasmi del loro passato, che tornano a prenderli per l'eternità. Di loro, dopo l'incontro con il Male, resta solo un'alone tiepido sul pavimento.

Il finale, leggendo i commenti in internet, ha deluso molti lettori. La spiegazione non è purtroppo contenuta nelle pagine del libro, ma è facile scoprirla visitando il sito dell'autore. Questo è il primo capitolo di una trilogia (che si annuncia alquanto corposa, nella tradizione di Stephen King), e seguiranno The Homecoming (estate 2013) e The Departure (estate 2014).

La mia opinione è che si tratti di un prodotto più che dignitoso, assai ben pubblicizzato dal sistema editoriale internazionale, ma talvolta lento e noioso. Ho la sensazione che almeno cento pagine potessero essere risparmiate in fase di revisione delle bozze. Per un giudizio complessivo occorre inevitabilmente attendere i successivi volumi, dove sembra che prevarrà il lato soprannaturale della narrazione. 

Chi non ama le storie a puntate farebbe meglio a cercare sugli scaffali un altro libro.

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