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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Il ragno

Stamattina, arrivando davanti alla porta del mio ufficio, ho notato un ragno sul muro bianco, non molto lontano dalla maniglia. Più che un ragno era un opilione, cioè questo coso qui:

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Sembra che sia un mostro, ma è un animale innocuo e simpatico: ricordo di aver sentito parlare di opilioni da bambino, guardando i cartoni animati dell'Ape Maia.

Stasera, andando via, l'ospite era sempre lì, appena più a destra. Dicono che i ragni portino fortuna: nel dubbio, l'ho salutato cordialmente prima di uscire.

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