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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Vedrà che ci sarà un'offerta migliore

Quelle del titolo sono le parole, testuali, che mi disse il rivenditore di TIM un anno fa, quando acquistai una chiavetta per navigare in mobilità. A quei tempi non avevo la connessione ADSL a casa, e volevo utilizzare la rete mobile come collegamento principale ad internet. Decisi di comprare una chiavetta ricaricabile con l'offerta 100 ore, cioè 100 ore mensili al prezzo scontato di circa 15 euro. L'offerta durava 12 mesi, perciò chiesi che cosa sarebbe accaduto alla scadenza. La risposta fu quella del titolo.

Sono passati dodici mesi, e non vorrei pagare 19 euro mensili per rinnovarla, visto che comunque ormai uso la chiavetta molto poco. Passerei volentieri alle 40 ore, che già sono eccessive. Mi collego al sito di TIM, e scopro con raccapriccio che non è più possibile acquistare pacchetti a tempo: tutto a volume, cioè con soglia massima sulla quantità di dati scambiati. I nove euro del pacchetto 40 ore sono 9 euro per... 1GB di traffico! D'accordo, perché sono buoni, per un po' te ne danno due. E il bello è che te la spacciano per un'offerta conveniente!

Ora, l'uomo della strada sa quant'è 1 GB di traffico internet? Sa che caricare la home page di un qualunque sito di informazione richiede circa 1MB, se non di più? Sa che guardare un filmato in streaming "pesa" anche 250 MB? E che un aggiornamento di sicurezza del sistema operativo o dell'antivirus "pesa" anche più di 1 GB, se particolarmente consistente? E quanti clienti, sono costretti a passare alla tariffa successiva, di 19 euro mensili, dopo aver sforato il traffico massimo consentito?

Eh già, perché vi posso assicurare che 100 ore di traffico internet in mobilità sono (erano) tantissime: non penso di averne utilizzate mai più di venti al mese. Solo questa mattina però, per scaricare le versioni aggiornate di alcuni programmi per Mac OS X, credo di aver generato almeno 500 MB di traffico.  È palese allora che 9 euro per 1 GB sono infinitamente meno convenienti di 9 euro per 40 ore.

Quindi no, caro il mio rivenditore autorizzato TIM: l'anno prossimo non ci sarà un'offerta migliore. O meglio: l'offerta sarà migliore per te e per la tua azienda. Per me ci sarà soltanto un servizio peggiore e più costoso.

N.B. Questa è la mia esperienza con TIM (destinata a cessare istantaneamente); ma bastano venti minuti su internet per accorgersi che le offerte a tempo sono praticamente scomparse. Tutti i gestori, tranne qualcuno dotato però di copertura a macchia di leopardo, e dunque svantaggioso per la navigazione in mobilità, hanno fiutato l'affare e sono passati alle opzioni a volume. Qua nessuno è fesso, direbbero a Napoli.

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