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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Fame

Il titolo di questo post è una parola inglese, e precisamente il titolo di una fortunata serie TV degli anni '80. In Italia è stata diffusa con il titolo Saranno famosi. Ecco una foto per rinfrescarvi la memoria:
Questa serie, prodotta fra il 1982 e il 1987, prende spunto dal magnifico film omonimo del regista Alan Parker. Per inciso: uno splendido film, che vale la pena di cercare e di guardare anche a distanza di trentatré anni.
La trama è semplice: la serie racconta le avventure di un gruppo di studenti della New York School of the Arts. Il cast è composto da tantissimi giovani artisti, musicisti, cantanti, ballerini, attori. Le trame sono spesso drammatiche, ma non mancano episodi decisamente divertenti e leggeri.

Ieri sono stato colto da un deleterio attacco di nostalgia, e ho cominciato a perlustrare il web alla ricerca di filmati tratti da questo telefilm. Ero uno spettatore assiduo soprattutto del primo ciclo di repliche, per ragioni anagrafiche. Avevo dodici o tredici anni, e tutti i pomeriggi dedicavo un'ora alla puntata di Saranno Famosi. Mi piacevano le musiche, effettivamente di qualità notevole. D'altronde erano altri tempi, e le produzioni seriali americane ricevevano investimenti stratosferici.
Oggi è molto difficile rivedere questi telefilm. La televisione ha smesso di replicarli da qualche anno, il riversamento su DVD è stato fatto solo per un paio di serie, e comunque non è banale acquistare i dischi. Nemmeno la pirateria informatica offre grandi risorse: nei principali circuiti P2P si trovano pochi episodi, e sovente è impossibile scaricarli. Bisogna perciò accontentarsi di qualche spezzone caricato su Youtube: suggerisco ad esempio il canale FameChannel e FameEpisodes.

Per i nostalgici, esistono alcuni siti di riferimento:

Alcune informazioni appaiono obsolete, ma restano comunque interessanti da un punto di vista storico. D'altronde sono passati esattamente trent'anni dalla prima diffusione del telefilm, in pratica una vita. Per inciso, mi sembra notevole il contrasto con le serie più recenti: negli anni '80 era ben difficile che i produttori prevedessero più di due o tre serie. Fame, Miami Vice, e pochi altri raggiunsero il traguardo della quinta serie, grazie al successo sorprendente di telespettatori. Invece Friends durò esattamente dieci anni (1994-2004), e serie tuttora attive come NCIS o Criminal Minds si avviano verso durate ancora paragonabili. Dieci anni sono un arco di tempo davvero lungo, nel quale gli attori invecchiano sotto i nostri occhi. C'è da dire che Fame aveva un'impostazione molto specifica, e sarebbe stato ridicolo trattenere a scuola i ragazzi per dieci anni. Lo stesso problema coinvolse un bel telefilm intitolato Felicity, la cui protagonista traslocava dalla provincia a New Yourk City per laurearsi. Dopo quattro serie, il ciclo si concluse in parallelo con il corso di studi,

Ricordo che ero vagamente innamorato di Lori Singer, che ricopriva la parte di una violoncellista. 

Effettivamente era una splendida ragazza, che recitò una parte analoga nel capolavoro America Oggi di Robert Altman.

Ogni volta che rivedo Saranno Famosi, provo una sensazione spiacevole e molto triste. Certo è la malinconia del tempo che passa, ma in questo caso c'è di più. Saranno Famosi racconta i sogni e le speranze di ragazzi giovani che vorrebbero una vita piena di successo e di felicità. È la storia di ognuno di noi, che a vent'anni sente di poter conquistare il mondo. Ma basta navigare sui siti che vi ho consigliato per accorgersi della beffa del destino: praticamente nessuno dei ragazzi di Saranno Famosi è diventato famoso. Forse solo Lori Singer è diventata un'artista di un certo prestigio. Ma qualcuno è tornato nell'anonimato, qualcuno se n'è andato troppo presto, come la simpatica Carrie Hamilton
e il ballerino Gene Anthony Ray

Come spesso accade nella vita reale, i sogni muoiono all'alba.

Concludo con una splendida canzone tratta dall'ultimo episodio della prima stagione. Il professor Crandall, interpretato dall'attore Michael Thoma, è stato licenziato per un taglio alle spese, e gli allievi gli dedicano un omaggio alla carriera. Anche stavolta la realtà è ben peggiore: Michael Crandall stava morendo di cancro (il decesso risale al settembre 1982, poche settimane dopo questo episodio), e decise di uscire di scena dignitosamente.


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