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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

La politica, gli ideali, i telefilm

Io ho sempre creduto di essere uno di sinistra. Da buon brianzolo, ovviamente, non posso essere uno squatter o un contestatore, ma penso di avere ideali di sinistra. Poi però, all'improvviso, scopro in me gusti decisamente contraddittori. Ad esempio, guardo volentieri telefilm come NCIS e Blue Bloods, dove motti come "Semper fidelis" o "To serve and Protect" sono pane quotidiano.
Non so spiegarlo, ma nell'essere di destra deve esserci qualcosa di straordinariamente riposante. Qualcosa, immagino, che ti permetta di buttare fuori tutta l'indignazione repressa, di sfogare i peggiori istinti senza timori. Restando in tema di telefilm seriali, fin da ragazzino guardavo Miami Vice, che oggettivamente era un perfetto risultato degli anni '80 dominati da Ronald Reagan e dall'abuso della violenza. Riguardo spesso i vecchi episodi, e capisco perché quella serie è stata duramente criticata per la cattiveria endemica: il detective Sonny Crockett (Don Johnson) sparava sempre almeno tre colpi ai "cattivi", per evitare che casualmente sopravvivessero oltre la fine della puntata. Nell'episodio "Motoclicletta dall'inferno", picchia violentemente un informatore in un bar, mentre il collega Ricardo Tubbs tiene sotto tiro con un fucile a canne mozze gli altri avventori. Tempi diversi, stili diversi: oggi la maggior parte di telefilm USA sono molto moderati, le armi non si vedono quasi più, e i cattivi sono spesso vittime della società o della malattia mentale.

Guardavo anche Hunter, altro esempio dello stile "poliziotto sporco, cattivo, ma integerrimo" di quei tempi. E ancora adesso mi capita di guardare qualche minuto del grottesco Walker, Texas Ranger con il fanatico estremista cristiano Chuck Norris che picchia con mani, piedi, gomiti e ginocchia i perfidi delinquenti. Ok, Walker fa davvero ridere, ma è apparentemente contraddittorio che uno di sinistra condivida la frase del tenente Martin Castillo:
Le regole ci sono per non farti pensare! 
Però, dovete convenire con me, guardare questi (presunti) buoni che malmenano i (presunti) cattivi è dannatamente terapeutico. E basta con il buonismo, e basta "bisogna capirli", "dobbiamo metterci nei loro panni", e altre amenità del genere. No, niente di tutto questo: due cazzotti e tre colpi di .45 in pieno petto, e poche storie!
Soldato, tu non devi pensare, non sei pagato per pensare! Tu devi rispettare gli ordini, senza discutere!
Volete mettere quanto sia piacevole e consolatorio questo invito a restare al proprio posto, a dimenticare tutti i dubbi e gli scupoli, a rispettare le regole senza discutere? Io sarò l'ultimo degli stupidi, ma ormai mi spiego perché la destra politica abbia sempre avuto più popolarità della sinistra: perché ogni uomo, ogni donna, non smette mai di sentire il bisogno di un genitore al quale aggrapparsi, di qualcuno che spieghi che cosa fare nei momenti di difficoltà. Ci sono tante rapine? Da sinistra ti invitano a non generalizzare, a non trovare capri espiatori, a mantenere il sangue freddo. Da destra ti dicono di prendere quei maledetti immigrati/zingari/poveri/comunisti e metterli tutti al muro (o, per salvare le apparenze, a rispedirli tutti a casa loro). Come negli Stati agricoli degli USA, se ti azzardi a mettere un piede nel mio giardino, tiro fuori la Costituzione e il mio fucile a canne mozze e ti stendo senza pietà. Diritto di difesa della proprietà, la chiamano.
Nei momenti di paura, di emergenza (vera o costruita), quale proposta sceglierà l'essere umano medio, quello che pensa ai fattacci propri e guarda i reality show alla tv via cavo? Indovinate un po'!

PS: Ok, dal taglio di capelli in giù, forse è vero che ho sempre represso un lato "militaresco" del mio carattere. Ma state tranquilli: non vi sparerei nel caso vi spingeste dentro il mio cortile senza avermi avvisato per telefono :-)



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