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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

As far as I can understand

Due giorni fa, ho ricevuto due report positivi per un articolo. Ecco due stralci.



The proofs are technical. I have read them. As far as I can understand them, all of them seem to be correct.






The article is well written, but it is not easy to read it.





È interessante che il referee ammetta di non aver capito bene le dimostrazioni. Ma almeno è stato sincero, senza sbrodolare finte competenze. Come canta Billy Joel,



Honesty is such a lonely word. 
Everyone is so untrue. 
Honesty is hardly ever heard.


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