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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Se lo dice Alberto Angela in tv...

Finalmente ho la giustificazione per cazziare gli studenti che contestano i voti bassi in matematica, e contemporaneamente ammettono che della matematica non potrebbe importar loro meno di così. Ecco, l'ha detto Alberto Angela ad Ulisse, la scorsa settimana: non ricorderai mai a lungo quello che non ti interessa.

Sembra la scoperta dell'acqua calda, ma in fondo lo studio del cervello e del suo comportamento è proprio questo: confermare scientificamente (o eventualmente smentire scientificamente) quello che ci sembra vero per esperienza personale. Tutti noi, da studenti, abbiamo sperimentato quanto sia arduo studiare una materia che non ci piace. Nel mio caso, lo confesso, era soprattutto la storia: potevo tenere a mente un capitolo o due del manuale, ma dopo un mese restava solo una pallida traccia. Ora ce lo dice Angela Jr, che memorizziamo profondamente solo quello che ci interessa o ci incuriosisce. Il resto passa e va.

Quindi, la prossima volta che sento uno studente lamentarsi del voto basso in una materia che gli fa schifo, gli sbatterò in faccia la replica di Ulisse. Chissà che non gli faccia bene.

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