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Riflessioni sull'insegnamento

  Corrono tempi alquanto peculiari nell'ambiente universitario. Bisogna premettere, doverosamente, che l'accademia italiana è stata a lungo un territorio vetero-feudale, cioè governato in larga misura dall'operato dei singoli docenti. Per essere concreti, tutti abbiamo sentito parlare dei famigerati professori "che non promuovevano nessuno", o di quelli che "passavano tutti al primo appello." In queso senso, i corsi di laurea avevano una trama comune piuttosto sfilacciata. Oggi tutto sta cambiando, e piuttosto velocemente. Dall'alto (nel senso di: governo, Europa, Mondo, Universo) arrivano pressanti richieste di trasparenza e omogeneità. Se un docente del 1985 poteva permettersi di insegnare praticamente ciò che voleva all'interno dei suoi corsi (con qualche vincolo, ma non troppo stringente), oggi si respira un'aria di regolamentazione sempre più forte. Questa regolamentazione non tocca, almeno in prima battuta, i contenuti degli insegnament

Back from hell

Dopo la grande paura di ieri pomeriggio, il computer dell'ufficio e' ripartito (un po'... a spinta, diciamo cosi'). Per ora l'emergenza e' passata, ma confido nella sostituzione della macchina anche con un pc riciclato ma ben funzionante.

Il lato sgradevole della vicenda e' che mi sono ritrovato senza sistema operativo. Cosi' ho recuperato al volo una vecchia Ubuntu 9.04 LTS, e l'ho installata. Io detesto Ubuntu e derivate, ma non mi posso permettere di buttare giornate su un computer destinato alla rottamazione. Ora ho quasi finito la configurazione di Ubuntu 10.10, che non e' poi tanto male. Diciamo che ho rinunciato alle acrobazie virtuosistiche: niente OpenVPN, niente tunnel criptato dal portatile al desktop, ecc. ecc.

Ma per ora puo' bastare cosi', almeno fino alla prossima emergenza.

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